Oggi mi sento spenta, esanime, senza vigore.
Un animale braccato, apparentemente senza via di scampo; in lontananza, sento i passi minacciosi dei cacciatori, le zampate furiose dei segugi, il calpestio sulle foglie secche, il loro fruscio fra le sterpaglie: si stanno avvicinando. O si fugge o ci si nasconde oppure li si affronta, le opzioni sono tre: oggi, però, non voglio combattere, non ne ho le forze. Lotto da una vita, contro me stessa, contro “gli altri” (questa massa tanto informe quanto sinistra – è o non è reale?): pare che non ne abbia mai abbastanza, perlomeno a una prima occhiata superficiale.