E’ da qualche giorno che mi riprometto di parlarne e oggi, nonostante le innumerevoli commissioni da sbrigare, la pioggia incessante e il cielo lattiginoso, vorrei perlomeno pubblicare il link di un articolo comparso su “La Repubblica”.
Elizabeth Gadd, promettente (e giovanissima) fotografa canadese, si è resa protagonista, in quanto ideatrice e soggetto, di un progetto intitolato “Breathe” (“respirare”), un set di foto da brivido (e da autodidatta) fra scorci di cielo, raggi di luce, cascate di maestosità e attimi d’eternità: un trionfo d’arte e natura incontaminata, una danza di libertà e grazia.
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