Implacabile. Immensa. Incontrastabile. “Amata da molti, odiata da molti, ma indifferente a nessuno.”
Questa è Oriana Fallaci. Spirito irrequieto e infelice, giornalista e scrittrice, fervida attivista nonché corrispondente di guerra, era una donna d’indomata indole, dal cuore forte, di strenuo sentimento e audace emozione. Penna velenosa ma arguta, dissacratoria e irriverente, ha rappresentato un modello per chiunque ne conosca sfumature e biografia. Un esempio d’umana virtù, imperfetta e tesa all’erostratismo, immortalità dell’anima.
“Svegliatevi, trentenni!” è un’esortazione, un inno alla vita, un invito a consapevolizzare la nostra condizione esistenziale per ciò che essenzialmente è, senza inutili orpelli e ghirigori stereotipati…perché, come disse Calvino, è inutile subire la vita come se fosse un enorme fardello senza arte né parte: “Prendete la vita con leggerezza, ché leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.”
Buon viaggio interiore!
“[…] Io mi diverto ad avere trent’anni, io me li bevo come un liquore i trent’anni: non li appassisco in una precoce vecchiaia ciclostilata su carta carbone. Ascoltami, Cernam, White, Bean, Armstrong, Gordon, Chaffee: sono stupendi i trent’anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatré, i trentaquattro, i trentacinque! Sono stupendi perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perchè è finita l’angoscia dell’attesa, non è incominciata la malinconia del declino, perché siamo lucidi, finalmente, a trent’anni!
Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti. Se siamo atei, siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna. E non temiamo le beffe dei ragazzi perché anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perchè anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perché abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perché abbiamo scoperto che la disubbidienza è nobile. Non temiamo la punizione perché abbiamo concluso che non c’è nulla di male ad amarci se ci incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo: i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell’olio santo. Li facciamo con noi stessi e basta, col nostro dolore da grandi.
Siamo un campo di grano maturo, a trent’anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita. È viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non ci riuscirà mai più, si pensa e si capisce come non ci riuscirà mai più. Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada da cui siamo saliti, la strada da cui scenderemo. Un po’ ansimanti e tuttavia freschi, non succederà più di sederci nel mezzo a guardare indietro e in avanti, a meditare sulla nostra fortuna: e allora com’è che in voi non è così? Com’è che sembrate i miei padri schiacciati di paure, di tedio, di calvizie? Ma cosa v’hanno fatto, cosa vi siete fatti? A quale prezzo pagate la Luna?
La Luna costa cara, lo so. Costa cara a ciascuno di noi: ma nessun prezzo vale quel campo di grano, nessun prezzo vale quella cima di monte. Se lo valesse, sarebbe inutile andar sulla Luna: tanto varrebbe restarcene qui. Svegliatevi dunque, smettetela d’essere così razionali, ubbidienti, rugosi! Smettetela di perder capelli, di intristire nella vostra uguaglianza! Stracciatela la carta carbone. Ridete, piangete, sbagliate. Prendetelo a pugni quel Burocrate che guarda il cronometro. Ve lo dico con umiltà, con affetto, perché vi stimo, perché vi vedo migliori di me e vorrei che foste molto migliori di me. Molto: non così poco. O è ormai troppo tardi? O il Sistema vi ha già piegato, inghiottito? Sì, dev’esser così.”
Sempre piaciuta la Fallaci, nel bene (quasi sempre) e nel male (ma quando mai?)…
Era come Cassandra… diceva cose negative (perche’ le cose stavano proprio cosi’) e ci azzeccava sempre, col risultato direi di non essere ben vista dal popolo ma soprattutto dagli dei.. non so se mi spiego…
In relazione all’articolo, lo sottoscrivo IN PIENO.
E, al solito, complimenti a te che quando scagli la freccia fai minimo… 11(Undici)… (ha fatto la battuta !!)…
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La apprezzo enormemente per il modello di Donna forte, selvaggia, ribelle, obiettiva e inclassificabile (perlomeno nel senso convenzionale del termine) che implicitamente propone ancor oggi al pubblico: il suo è un messaggio straordinariamente potente, così come il suo essere, al di là d’ogni aspetto ideologico (per molti opinabile) e del suo aplomb!
Non appena avrò tempo, mi piacerebbe poter approfondire la sua conoscenza, non soltanto attraverso la lettura dei suoi scritti ma soprattutto per il tramite di biografie e cinematografia relativa (domani uscirà nelle sale “L’Oriana”, regia di Marco Turco con Vittoria Puccini)…se questo non è un segno!
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e’ certamente un segno (che, come sai, non avvengono mai per caso…), anche se personalmente “diffido” dei film che raccontano la vita di personaggi “scomodi”… sempre meglio leggere qualcosa di suo, a mio parere…
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Non avendone la possibilità, mi accontento del film per ora…non vedo l’ora di leggere qualcosa di suo, però! Prevedo che sarà il mio prossimo livre de chevet!
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