Orologi sciolti. Un breve racconto sconclusionato

Ore fredde mi attendono al varco.

No, sono orologi sciolti. Il tempo è denaro. Beh, non solo. Il tempo è vita, pillole che scivolano via dallo scaffale disordinato del pensile in cucina, imperterrite, rigide nei propri doppiopetti, come gentlemen d’epoche passate…

Corro, respiro affannosamente, mi agito, sudo freddo; mi guardo attorno: solo stelle filanti d’inquietante vivacità illuminano i miei iridi evanescenti, mentre lampeggiano, sbeffeggiandomi, su sfondo color carbone, nero come pece, scuro e opaco come roccia lavica cristallizzata… Bip. Bip-bip. Bip-bip-bip. Bip-bip-bip-bip-bip-bip…

Apro gli occhi. Sogni fugaci, incubi lontani, desideri inaccessibili tormentano le mie notti. Sono le 07:00 in punto. No, sono già le 07.02. Non è forse ora di alzarsi?! La vita è là fuori!

La vita, mi chiedi?! Sì, quella straripante d’effetti collaterali che, per quanto pronti a tutto, non prevediamo mai…sì, quella piena di maschere da Pulcinella, sfrontate, pigre, voraci, impulsive, sfacciate, furbe ma non astute quanto basta…massì, quella vita inscenata prendendo a modello copioni già letti e riletti fino alla nausea. Sì, mi riferisco proprio a quella: la vita d’ufficio, di lavoro, di sacrificio e d’incombenze, quella che porta ad esulare dalle proprie passioni, quella che pone molteplici ostacoli ai propri intendimenti…insomma, quella che non mi appartiene naturalmente, ma che sembra volermi rendere partecipe dello spettacolo che ha in serbo per me – non gliel’ho domandato io.

Ebbene, proprio quella vita mi aspetta fremente. Quasi la vedo, superba, sfregarsi con soddisfazione le mani ad artiglio: mi ha in pugno, questo lo sa. Ma non a lungo, perlomeno non per sempre: questo non lo sa.

Ore fredde mi attendono al varco…e non sono quelle della notte passata da incosciente, ma sono quelle di sedicente lucidità, razionalità e puntuale capacità analitica. Ah, la vita, come si prende gioco di me!

Nel frattempo, non mi restano che “la persistenza della memoria”, così avara di minuti come parca d’attimi, e orologi sciolti, tanti meccanismi rotti, in questa landa desolata che rifiuta, ostinata, ogni germoglio di speranza.

dali2

4 pensieri su “Orologi sciolti. Un breve racconto sconclusionato

  1. vivere vite parallele… vivere vite finte… vivere vite vere, vivere, vivere, vivere, vivere…
    piu’ si pronuncia, questa parola, piu’ foneticamente assume un altro significato…
    sembra di colore verde… sembra IL colore verde…
    forse vivere e’ quello che proviamo dentro, il nostro interiore colore…
    l’esterno, il resto, ha un significato per tutti e tutti gli danno il loro significato…

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      • non lo so.. e’ una cosa troppo complicata per il mio povero
        “triste solitario Y final” (come direbbe Soriano), neurone dare una risposta a questo…
        Bisogna provarci, questo si.. ogni volta che e’ possibile bisogna cercare di
        migliorare cio’ che ci circonda.. ma non so se e’ questo il senso assoluto..
        magari e’ una parte…

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      • Difficilmente si può cogliere il senso del tutto, eppure si può tentare di raccogliere briciole di senso comune e adeguarvisi, se non altro per condurre un’esistenza normale… Mi sembra un buon compromesso temporaneo…

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